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Una nuova generazione di winelover: Ricerca “Vino&Giovani” presentata a Vinitaly

E’ stata presentata al Vinitaly la ricerca “Vino&Giovani” promossa dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e condotto dall’ Università Politecnica delle Marche su un capione di 1.500 giovani, tra i 18 e i 35 anni, per indagare i gusti e il consumo di vino tra le nuove generazioni.  Dall’indagine condotta è emerso che non solo i ragazzi amano bere buon vino (bevanda preferita dal 49% degli intervistati) ma lo preferiscono alla birra: Brunello e Amarone sono tra i rossi preferiti , mentre tra i bianchi primeggia il Verdicchio.

Lo studio condotto da Gabriele Micozzi, docente di Marketing Internazionale presso l’Università Politecnica delle marche, sfata molti luoghi comuni: il vino rappresenta per gli italiani l’elemento portante della convivialità, bevuto non solo durante i pasti ma anche in occasione di aperitivi e incontri informali. I dati dimostrano che 9 consumatori su 10 under 35 preferiscono un buon calice di vino a cocktail e superalcolici e oltre un terzo di loro dichiara di consumarlo almeno tre volte alla settimana. A condizionare le scelte dei “consumatori junior” non sono la marca né il packaging ma l’attenzione al territorio e la qualità dei prodotti, infatti quasi la metà degli intervistati ritiene importante che un vino sia biologico e sostenibile.

Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini afferma che: “Questa indagine dimostra come anche nel consumo di vino sia valido il sillogismo che lega moderazione e conoscenza con l’atteggiamento responsabile. Per questo a Jesi, nelle terre del Verdicchio, apriremo entro quest’anno con il polo enogastronomico regionale Food Brand Marche la prima ‘enoteca didattica’ in Italia esclusivamente dedicata ai ragazzi. Uno spazio “conoscitivo”, dove scoprire con tecnologia e gioco, il lavoro in vigna e i segreti di uno dei prodotti chiave del made in Italy”. Il futuro dei giovani italiani sarà roseo come sostiene Micozzi ed è per questo che bisogna investire sulla loro formazione “i giovani di oggi cercano la qualità, la sanno riconoscere e sfidano le cantine a trovare nuove vie per valorizzare al meglio la loro identità. Il futuro sarà di coloro che sapranno reinventarsi, non legandosi a mode passeggere ma all’autentico valore culturale e antropologico di un territorio. I territori che sapranno fare meglio sistema, meglio coglieranno queste opportunità”

(Fonte: www.regione.marche.it)